
Quando dietro la casa in campagna ho trovato un tappeto di felci mi sono chiesta: la felce che odore ha? Niente di tutto ciò che la mia mente può pensare guardando questa pianta verde, nessun richiamo istintivamente potrebbe condurmi al mondo della profumeria classica. Ma se chiamassi la felce col suo nome francese? Fougère. Ora suona più familiare. Fougère in profumeria è una famiglia olfattiva che racchiude sottofamiglie di profumi prevalentemente maschili, dalle caratteristiche note di bergamotto per alleggerire la testa, con un cuore di lavanda e cumarina, decisamente amaro e intenso, e un fondo che è il suo tratto distintivo: muschio di quercia.
Proprio lui dà alla fragranza quel tocco di legno umido caratteristico della famiglia. La nascita dei Fougère la si deve alla casa Houbigant, e in particolare a Paul Parquet, che nel 1882 diede alla luce proprio Fougère Royale, capostipite dell’omonima famiglia olfattiva, seguito da Jicky di Guerlain, nato nel 1889 come profumo maschile poi accolto meglio fra i profumi femminili… quasi come se avesse portuto prevedere un futuro in cui regna il profumo unisex. Da allora in poi tutti i profumi le cui note di cumarina e muschio di quercia sono alla base di composizioni con note aromatiche e legnose, fanno parte di questa famiglia. L’idea iniziale del profumiere era quella dell’umidità, dell’aria fresca carica d’acqua, dei pezzi di corteccia bagnata sulla terra umida, di foglie secche e piante aromatiche selvatiche qua e là, del sottobosco dove crescono le felci… appunto. La mia percezione nel sentire questo genere di profumo è un po’ la stessa che ho quando annuso le colonie originali: sa di nonno! E non per forza del mio di nonno ma di un nonno qualsiasi, che si prepara per uscire, per una volta, chissà, andare a divertirsi.