Cercando le radici di un’identità, sono tornata indietro nel tempo su questa isola antica in cui regnava una civiltà pacifica, nel rispetto della terra e dell’acqua, in connessione col cielo e l’invisibile: quella nuragica, con i suoi simboli religiosi, i suoi nuraghe e i suoi luoghi di culto, e ho camminato poco più avanti, verso il presente, incontrando poi i Fenici. Un popolo che, arrivando dal mare e ancora prima dalla terra che è la culla della civiltà odierna, il Libano, è arrivato in Sardegna con il suo carico di ricchezza, materiale e spirituale, lasciando a noi tanti oggetti che testimoniano la loro potente influenza che poi si è fatta dominio. Ma fra tutto quello che ho trovato, i gioielli sono la cosa che mi ha colpita di più.
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a sinistra: orecchino in filigrana VII- VI secolo a.c. proveniente da Tharros (OR)
a destra: bracciale con lavorazione in filigrana VII – VI sec. a.c. Tharros (OR) |
Si può parlare di artigianato, ma forse anche di arte vera e propria quando realizziamo che tali oggetti sono stati fatti tra il VII e il V secolo a.C. Molti di questi sono stati ritrovati in Sardegna, altri in altre città del Mediterraneo, ma senza il minimo dubbio, da qui è nata la gioielleria sarda.
Con orgoglio sardo e fierezza mi soffermo a guardare i dettagli di questa filigrana gialla, oro lavorato con strumenti arcaici, che modellano ornamenti e doni per gli dei, amuleti e oggetti magici.
Une bellezza immensa, bellezza che possiamo ammirare tutt’oggi nei gioielli della tradizione sarda, ma che acquistano un fascino infinito se si pensa che in realtà sono la replica e l’evoluzione di un’arte più antica di quanto io potessi immaginare.
Questa scoperta dona ancora più valore a qualcosa che già per me era senza prezzo, ma ora è anche senza tempo. Immortale.
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In alto a sinistra: borchia filigrana del VI – V secolo a.c. proveniente da Tharros (OR.) a destra:
collana con pendente proveniente da Monte Luna IV secolo a.c.
In basso: anello proveniente da Cartagine VI – V secolo a.c. |
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Esempi di filigrana sarda moderna |
In questa magia di tempi lontani e di arte orafa, non posso non citare un nuovo marchio tutto italiano nel campo della profumeria artistica: Extrait D’Atelier di Chiara Ronzani
Concetto innovativo, design minimale e contemporaneo mettono in risalto arti e mestieri della tradizione italiana, con una linea che entra nelle botteghe artigiane traendone l’essenza.
In questo caso scelgo il mestiere dell’orafo “Maitre Joaillier”, che riporta nelle officine orafe di un tempo, dove l’odore del metallo fuso si mischia alla polvere del pavimento, al caldo della fiamma, al freddo dei metalli duri.
per maggiori info su Extrait D’atelier cliccate qui:
le immagini e le informazioni sui Fenici sono tratte dal libro “i Fenici” edito da Bonpiani.